Dal 1° gennaio 2025 è entrato in vigore l’obbligo di utilizzare la metodologia BIM per i lavori pubblici sopra i 2 milioni di euro. Il nuovo Codice dei Contratti, aggiornato dal Correttivo Appalti, definisce soglie, eccezioni e adempimenti che le stazioni appaltanti devono conoscere per gestire correttamente le nuove gare. Ma attenzione: la normativa prevede anche condizioni di esonero, che non tutti conoscono.
Quando si applica l’obbligo BIM (e quando si può evitare)
Non basta guardare l’importo dell’intervento: ciò che fa la differenza è la data di avvio della programmazione e la presenza del DOCFAP, dove richiesto. I progetti programmati entro il 2024, con documentazione in regola, possono essere esentati. Al contrario, per gli interventi avviati nel 2025, il BIM diventa automaticamente obbligatorio. Anche i progetti già approvati prima della scadenza dovranno adeguare alcuni documenti in fase di gara.
Come prepararsi (e dove trovare supporto)
Adeguarsi al BIM non è solo un dovere normativo, ma un’opportunità per innovare i processi. Le stazioni appaltanti devono formare il personale, scegliere strumenti interoperabili e organizzare un ambiente di condivisione dati efficace. Vuoi sapere come fare tutto questo senza rischi o incertezze?